Sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia dovuta all’irritazione o compressione cronica del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale carpale. La sindrome è dovuta più frequentemente all’infiammazione cronica della borsa tendinea dei flessori (tenosinovite) che comprime il nervo mediano. È più frequente nei soggetti che utilizzano le mani per lavori di precisione, lavorano col mouse sfregando il polso sulla scrivania (gomito e polso vanno appoggiati sul piano del tavolo) e tipicamente ripetitivi o con strumenti vibranti.
Il tunnel carpale è costituito dalle ossa del carpo disposte a doccia che vengono bloccate dal legamento trasverso. L’area del canale si modifica coi movimenti di flesso-estensione del polso. In condizioni normali non vi è mai compressione, il nervo mediano è protetto da un cuscinetto di liquido, vi passano 10 tendini flessori e il nervo mediano.
Le cause della sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale è la neuropatia da intrappolamento più frequente, 276 casi per 10000 persone/anno in Italia. È la prima malattia professionale. In circa il 60% dei casi è bilaterale. Le donne sono colpite più degli uomini con rapporto 4/1.
- Può essere secondario anche ad altre patologie, quali: l’artrite reumatoide, diabete, ipotiroidismo, acromegalia, insufficienza renale con dialisi.
- I contraccettivi orali lo possono provocare.
- In gravidanza è frequente.
- In seguito a fratture può aversi oppure nell’amiloidosi, nell’obesità, nel mixedema.
I sintomi
- I sintomi iniziali sono intorpidimento, dolore e parestesie (formicolii) del pollice, indice e metà interna del dito medio (può interessare anche solo un dito o due).
- Il paziente è spesso risvegliato dal dolore durante la notte, il dolore viene esacerbato di notte per rallentamento del ritorno venoso e rigonfiamento dei tessuti periferici e per l’aumento progressivo del tono muscolare flessorio durante il sonno (lo attenua lo scuotimento della mano).
- Il dolore spesso si irradia lungo l’avambraccio, a volte fino al gomito e alla spalla.
- Ci può essere senso di caldo o di freddo alla mano.
Fasi avanzate della malattia
- Nelle fasi avanzate della malattia si hanno ipoestesie (mancanza di sensibilità ai polpastrelli) e parestesie anche diurne, spiccata in questa fase è l’iperpatia alla compressione dei muscoli tenariani.
- L’ultima fase della malattia è quella paretica o paralitica, in cui vi è un deficit motorio sul controllo del movimento di opposizione del pollice, vi può essere atrofia dell’eminenza tenar, non si tiene la penna in mano. La sindrome per un lunghissimo tempo (anni) può fermarsi su un piano puramente irriattivo e non evolvere mai su quello lesionale.
Vi possono essere lunghissime fasi di remissione, sono pure frequenti le remissioni definitive.
La diagnosi e le terapie più indicate
Si diagnostica clinicamente col segno di Tinel e il segno di Phalen, inoltre quando il paziente flette il polso e radializza la mano afferrando a pugno il pollice il dolore aumenta. La diagnosi strumentale si fa con l’elettroneurografia dove esistente, con l’elettromiografia.
A livello terapeutico fondamentale lo stretching (almeno 3 minuti a esercizio), un tutore apposito da indossare la notte e nel mio protocollo ho ottimi risultati abbinando infiltrazioni di ossigeno-ozono (dolorose) con un trattamento osteopatico del polso e integrando neurotrofici (acido alfa lipoico, vitamine complesso B, L-acetilcarnitina) per bocca associati alla palmitoiletanolamide.