Fascite plantare
Da cosa può nascere la fascite plantare?
Si hanno maggiori probabilità di ammalarsi di fascite plantare se:
- Si hanno problemi all'arco del piede (entrambi i piedi piatti o cavi -troppo arcuati-)
- Si corre su lunghe distanze, specialmente in discesa o su superfici irregolari
- Improvviso aumento di peso o obesità
- Si soffre di tendinite del tendine d'Achille (il tendine che collega i muscoli del polpaccio al tallone)
- Si utilizzano scarpe non adeguate, con plantare scarso o con la suola troppo morbida
Il disturbo più comune è il dolore e la rigidità nella parte inferiore del tallone. Il dolore al tallone può essere sordo o tagliente. A volte può bruciare e può far male tutta la parte inferiore del piede. Il dolore può svilupparsi lentamente nel tempo, o improvvisamente dopo intensa attività.
Meccanismo lesivo
I sintomi tipici della fascite plantare sono causati dalla ripetizione continua di microtraumi che si ripercuotono sulla fascia "sfibrandola" poco a poco. Alla base di questa degenerazione, vi è la perdita di elasticità del legamento associata ad un suo eccessivo accorciamento. Ogni volta che estendiamo dorsalmente il nostro piede sollevandoci sulle punte, l'aponeurosi plantare viene stirata. L'entità di questo stiramento è tanto maggiore quanto più lo stacco è vigoroso. Le lesioni legamentose sono tanto più probabili quanto più velocemente viene applicata la forza di trazione. Per questo motivo, in seguito ad una forte azione di spinta sull'avampiede, può verificarsi una rottura di alcune fibre che formano la fascia (a causa dell'eccessivo allungamento). Queste lesioni solitamente sono impercettibili e per nulla gravi, ma necessitano di tempi piuttosto lunghi per essere riparate. A questo punto appare piuttosto evidente come la ripetizione continua di microtraumi causi a lungo andare una degenerazione del legamento, dando origine alla fascite plantare. Il punto più sensibile a questo tipo di lesioni è l'inserzione calcaneare dell'aponeurosi che, dopo la degenerazione, tende ad infiammarsi, causando il caratteristico dolore nella regione mediale (interna) del calcagno.
Nel mio ambulatorio la tratto abbinando le onde d’urto a infiltrazione profonda con ossigeno-ozono abbinato ad acido ialuronico a medio peso molecolare, con risultati clinici molto buoni in poche sedute.