Italia fanalino di coda nella prescrizione di oppiacei
L’Italia è prima in Europa per consumo di antidolorifici da banco, mentre è ultima in classifica quanto a prescrizioni di oppiacei. La coesistenza dei due aspetti significa automedicazione, sottostima e inadeguato trattamento del dolore.
Significa inoltre assenza o carenza di esperti che seguano il paziente nel suo percorso di dolore cronico. Evidenzia l’uso di farmaci spesso non appropriati e quindi maggiori effetti collaterali e rischi.
Tra il 2006 e il 2007 vi è stato nel nostro Paese un incremento nell’impiego degli oppiacei valutato intorno al 13%. Ma la posizione dell'Italia, nonostante tale aumento, è ancora in fondo alla classifica europea, mentre in Germania, Inghilterra e Svezia vengono impiegate dosi di oppiacei sette, otto volte superiori alle nostre.
Questi dati mettono in evidenza alcune criticità che possono essere così schematizzate:
- Scarsa considerazione medica del problema dolore
- Assenza di cultura nell’impiego degli analgesici
- Scarsa e superficiale valutazione dei risultati antalgici
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